Super Mario
Mario SALIS, a été chanteur de rue, aujourd’hui compositeur.
Le romain/messin a aussi mis en musique trois festivals Norapolis,
Nomadia et Teranova, le festival de performances poétiques.
Mario SALIS est neé le 26 mars 1956 à Rome
Il apprend à jouer de la guitare tout seul et devient chanteur de
rue à Rome, sa ville natale.
Il devient géomètre en 1980 avant de suivre Mara, sa future femme, à
Metz.
Il passe une maîtrise sur la musique populaire sarde au CENR de
Paris avec Pierre Sallée et Bernand Lortat-Jacob et enseigne ensuite
pendat 4 ans.
Après la création du Centre multim édia del la MCL de Metz en
1990, il collabora avec CharlElie six ans plus tartd.
En 2002 il lance Norapolis et Teranova.
En 2004 il compose son opéra « La légende d’ Horus »
représenté à la Salle de l’Arsenal de Metz
En 2005 son troisième festival, Nomadia, dédié aux musique du monde
et au commerce équitable.
Il a commencé par arpenter les rues de Rome : «
J’ai été chanteur sur la Place Navona avec ma guitare «
confirme-t il de sa voix chaude et rocailleuse.
Mario Salis emprunte désormais aussi les autoroutes de
l’information. Mais sa six cordes ne l’a pas quitté pour autant.
Depuis plus de vingt-ans, le plus transalpin des créateurs messins,
défriches tous les nouveaux territoires ( études de musique
contemporaine, expérimentations de spectacles multimédia…) sans
jamais rien renier des ses modèles.
Il ne passe pas une journée sans qualques mesures de Bob Dylan,
Paolo Conte ou Léonard Cohen. « Ce que j’écoute en ce
moment ? Igor Stravinsky, Olivier Messiaen » Tradition et
modernité. Mario Salis décloisonne et fait rimer les nouveautés
technologies avec toutes les formes d’art.
« Je crois d’abord à la liberté de parole et d’expression. J’y
suis très attaché, surtout quand je vois la manière dont Berlusconi
gouverne mon pays ! »
Mario Salis, pas encore cinquante ans, a commencé par pousser la
sérénade dans son enfance : « Je suis un autodidacte,
j’ai appris la guitare tous seul »
Mara, qui va devenir sa femme, succombes à ses mélodies :
« C’était en 1978, elle fasait du tourisme à Rome et je l’ai
suivie à Metz » Un an plus tard il devient géomètre et décroche
en 1984 une maîtrise en Musicologie.
Il enseigne pendant quatre ans et rejoint la Maison de la Culture de
Metz sous les ailes de Raymond Banas, ou il crée en 1990 un des
premiers centres multimédias. Avec ses équipes, il compose plusieurs
CD Rom, la Gare de Metz, l’église Saint Pierre aux Nonnains, Venise,
puis une galerie virtuelle en Vrml avec CharlElie Couture. ( Paper
works )
Le duo lance en 1996 le site charlelie.com fruit d’une étroite et
fructueuse collaboration entre les deux artistes. En 2002 mario crée
Norapolis ; « Je voulais faire passer des émotions
avec des machines et dépasser le coté froid des interfaces dites
électroniques. Montrer l’apport des nouvelles technologies,
expérimenter la dimension imaginaire du multimédia »
Quelques mois plus tard, en novembre, il décide avec Teranova, de
mettre la poésie à la portée du plus grand nombre : «
J’aime la poésie, j’aime les mots. Être artiste c’est
transmettre. »
Une fois de plus le guitariste jous les chefs d’orchestre avec
enthousiasme ; « La Lorraine est une terre de métissages
et de richesses multiples. » Pour cette troisième édition de
Teranova, « Super Mario » à ainsi composé une symphonie
poétique en plusieurs mouvements. « J’ai voulu jouer sur la
Beat generation qui a précédé toute la vague hippies. Tous les
artistes qui l’ont portée sont morts mais leurs idées sont encore
bien vivantes »
La semaine sera poétique ! Écrivains, conteurs, chanteurs,
performeurs, rappeurs, slameurs et compositeurs seront sur scène
avec leurs revendications.
Teranova, festival de performances poétiques jusqu’au 26 novembre en
Lorraine.
Paul-Marie PERNET
Gloria GAETANO su Mario SALIS
Mario è un grande musicista che riesce a creare, attraverso rotture
di ritmi e anafore, una magia compositiva che affascina gli
ascoltatori, con la vasta gamma delle aperture armoniche, delle
dissonanze, dei ritmi quasi ossessivi, che si esprimono anche nelle
ruvidezze di voce.
I ritmi che si rompono diventano melodiosi improvvisamente, aprendo
spazi di sogno, nella dura realtà e nell’enfasi polemica che Mario
riversa contro la politica della truffa e della sopraffazione.
Tutto avviene in una giostra di immagini, in brani da funambolo, che
sembrano solo apparentemente nascere di colpo, ma in realtà poggiano
sulla sua solida base di formazione e memoria di tutte le
sperimentazioni e curiosità culturali che lo animano.
Non è mai citazione colta, ma lo spunto di un verso, che parte da un
ricordo, da una sollecitazione immediata, per intessere la sua
improvvisazione di parole antiche e nuove e di suoni che si
prolungano nell’infinito spazio-temporale.
A poco a poco prende forma una vocalità bassa, una risonanza
profonda, roca; una voce graffiante che userà poi sempre.
Quasi tutte le sue canzoni sono segnate da una presenza armonica,
con mille invenzioni sparse qua e là, che arricchiscono ogni giorno
la sua espressione, fatta di assonanze poetiche, dissonanze e
incroci verbali.
Il prima e dopo, in questa produzione, sono tenuti armoniosamente
insieme da un filo conduttore organico e unitario, da un intimo
valore di continuità, che è dato dalla sua Weltanschaung
legata a un pensiero libero, anarchico, di nomadismo culturale,
intessuto di letture solide, di competenze musicali, di conoscenze
multiformi di vita ,di popoli. Ma al di là di questo, il suo
dichiararsi contadino del cielo, ci avverte di una sua semplicità di
fondo, come conquista di chi sa che tutto è lavoro, ma anche di chi
ha attraversato un rischio nell’ancoraggio alla vita.
In tutte le sue manifestazioni è sempre uno straordinario operatore
culturale metamorfosico, che spazia in varie
strutture pubbliche, con varie esperienze musicali, sia a Metz che
nella sua terra d’origine,l’Italia, capace di effettuare variazioni
improvvise, cambiamenti di impostazioni, virate immediate-
In realtà si definisce un contadino del cielo, per
il suo infaticabile lavoro di musica e parole, per il suo perenne
viaggiare nel profondo sé, ma anche per un profondo interesse al
sentire degli altri:
‘Attimo dopo attimo l'ascoltatore scoprirà i miei pensieri le mie
convinzioni e potrà allora farsi un'idea ben precisa del mio " dire
" del mio " essere".
In fondo mi considero un contadino del cielo. Ho seminato nei campi
della poesia, mi sono lasciato trasportare dalle farfalle e seguire
il vento ti porta ad andare aldilà della collina dell'inconscio e
forse è proprio un viaggio interiore che ho sviluppato”. Questa
testimonianza del suo vissuto fin qui, oggi, può dare un filo alla
vastità dei suoi temi, alla profondità del suo animo, perché ha
attraversato il buio, le lunghe e vaste solitudini le latitudini,
menestrello di strada, di viaggio, nomade, coi segni della musica e
dell'arte nel sangue, che intuisce e legge nel profondo della sua
umanità e di quella altrui.
Difficile da definire, da nominare, come ogni creatività assoluta
,che nasce dall'io, dalla memoria, dalle ferite del vissuto, ci
donerà molto altro di sé, perché il suo immaginario scorre come
vastità d'acque per donarsi agli altri.
E si può concedere anche l’ampiezza di una risata, di un distacco,
di un sense of humour, che solo chi ha attraversato le tenebre sa
fare conservando tutto il suo pathos.
Gloria GAETANO
La raffinata musica di Salis
Il « caffé letterario « è un locale polivalente di
Roma, un luogo dove intrattattenimento e cultura trovano un comune
denominatore.
Ricettacolo di fermenti artistici ( una volta si sarebbero detti
alternativi ) questo posto è adatto a chi vuole
« ingannare il tempo » utilmente.
Si possono degustare coktails e musica, un binomio che permea uno
spazio artistico dalla dignità letteraria di un salotto parigino del
novecento.
La scorsa domenica si è esibito un musicista raffinato, un canta
poeta che ricorda i troubadours del Medioevo : Mario Salis.
E’ un menestrello contemporaneo e le sue canzoni sono
influenzate in parte da Paolo Conte, Fabrizio De André.
Una voce calda che incanta il pubblico presente. Una signora in la’
con gli anni sembra aver ritrovato l’entusiasmo giovanile e si
lascia andare a vere e prprie isterie le stesse che colpiscono i
teenagers durante i concerti, una malattia contagiosa da cui non si
salva nessuno.
Anche noi siamo stati in qualche modo colti d questa «
patologia luminosa » tra doddasi in vero « tifo » che
mal si concilia con chi in giacca e cravatta tenta di aveere un
contegno ritenuto. Ma è solo il fondotinta di chi fa finta di essere
serio ma in effetti non lo è.
Sono ovviamente parole parole ironiche e scanzonate le nostre, un
modo per tentare di trascrivere le sensazioni straordinariamente
belle che questo concerto ci ha trasmesso. Un caleidoscopio do
sonorità che attraverso armonica a bocca, chitarra e contrabasso il
Salis riesce a creare momenti di rara suggestione capaci di
catturare lo spettatore senza concedergli distrazioni di sorta.
Prima di questo magnifico concerto, un giovane attore ha letto
alcune poesie tratte dal libro Opera mundi sempre del Salis. Una
raccolta che si avvale di una perspicace prefazione di Fernando
Arrabal.
Diciamocelo ! Il mondo del Salis, indipendentemente dallo
specifico in cui esprime la sua « parola » è
probabilmente figlio di un pazssato travagliato, quasi profetico,
figlio di frequentazioni eccellenti !
Proprio per questo il suo futuro sembra segnato, poiché in Italia
esaltiamo i mediocri ed ignoriamo le persone innovative e geniali
come il Salis.
2007 AV in Roma ACC. ST.
Mario SALIS, un artista d’avanguardia
Luciano Segafreddo
Il Messaggero di Bruxelles ha intervistato il multista
compositore, Mario Salis, un dinamico italo-francese protagonista
della nuova rivoluzione multimediale che sta caratterizando questo
storico secolo.
Mario Salis è laureato in Musicologia nel CNRS di Parigi, ha
conseguito una medaglia d’oro in musica da camera al conservatorio
di Metz ed ottenuto per cinque volte il premio del miglior testo al
Festival della Canzone italiana di Liègi in Belgio.
Parigi 2001
Mario Salis è nato a Roma nel marzo del 1956 ma risiede da 20 anni a
Metz in Francia dove dirige, dal 1992, il centro multimediale della
MCL di Metz.
Nel 1995, in occasione di un convegno multimediale organizzato sotto
il patrocinio del Ministero della Cultura francese, dalla Regione
Lorena e la città di Metz,
Mario ha presentato un « manifesto »
che preannunciava le tappe della rivoluzione dei sistemi di
linguaggio della comunicazione tra i popoli e cittadini di ogni
continente.
Questo manifesto nominato « Ars multimedia »
unisce, ( come nel Rinascimento il quadrivium, matematica, chimica,
musica e filosofia )
il mondo della cultura e della scienza.
LS : Salis, quali sono le caratteristiche e le prospettive del
multimedia ?
MS : « Il linguaggio multimediale è basato
sull’interattivita’, che crea un legame tra la musica, la poesia, ed
ogni forma di espressione artistica come le immagini pittoriche o in
movimento .
E’ un legame tra arte scienza gia’ intuito dai grandi artisti del
Rinascimento ed oggi offerto a quanti vogliono creare nuove forme di
espressioni artistiche o altro.
Troveremo il multimedia ovunque, in macchina, al lavoro, a casa in
cucina, in bagno, in salotto e ogni telefono diventera’ un computer
super potente.
Non tutto sara’ rose e fiori e bisognera’ anche prevenire gli abusi
che alcuni faranno a discapito del bene altrui.
L’avvento dell’informazione immediata ci rendera’ piu’ perspicaci ma
anche piu’ cinici e spietati.
Credo che scopriremo nuove forme di odio e tanta meschinita’.
Una cosa è certa avremo una migliore distribuzione della conoscenza
e del sapere,
per alcuni sara’ anche troppa, per i creatori invece potrebbe
diventare una prateria dove trovare ed espandere una linfa
vitale. »
Dal blog di Lara aversano su Mario Salis
Quando scopri Mario Salis, ascolti le sue canzoni, le sue parole, il cuore ti si riempe all'istante, è inevitabile.
I suoi versi sono amore per la poesia, per la vita e per la musica, con tutto ciò che questo comporta, sofferenze e gioie.
E' nato a Roma nel 1956 e dopo aver girovagato mezza Europa partendo da Piazza Navona dove ha assorbito tutte le arti della strada, si trasferisce a Metz in Francia e lì intraprende gli studi di etnomusicologia e gli studi di compositori classici e contemporanei.
A fine conservatorio e ottenuta la laurea in etnomusicologia e una medaglia d'oro in musica da camera, estende la sua ricerca musicale alle sonorità contemporanee e compone molteplici opere per orchestra sinfonica. Appassionandosi alla composizione per orchestra si immerge nelle opere di Olivier Messaien, Igor Stravinsky, Richard Wagner, Bele Bartok, Stockausen, Varese, Luigi Nono, Luciano Berio e altri...
I suoi anni di ricerche e studi lo portano poi ad essere uno degli artefici del multimedia in Francia e crea a Metz il primo centro multimediale e il Festival Norapolis.
Si consacra alla poesia creando il Festival Teranova che gli permette di conoscere e collaborare con poeti ed artisti quali Lawrence Ferlinghetti, Edoardo Sanguineti, Patrice Leconte e Fernando Arrabal, con il quale realizzerà poi "Opera mundi". I suoi brani sono una miscela tra sonorità tipicamente francesi e un folk americano che ricorda Woody Guthrie, Bob Dylan, Leonard Cohen...
il tutto riadattato da Salis con uno stile inconfondibile dove la world music convive con influenze innovative. Si descrive come "un contadino del cielo" e afferma "Il mio paese è l'universo, la mia terra è il cielo, il mio cielo è il mare, il mare infinito della coscienza".
Nel 2004 partecipa ad importanti festival di poesia in Italia, Francia, Israele, Germania, Lussemburgo, Romania. E' un artista impegnato e schivo, ma ha partecipato comunque come ospite ad alcune trasmissioni su Rai International, Rai 1, Rai 2 e Radio Alternative (sia in Italia che in Francia).
Grazie a Raffaella Bonfiglioli conosce Gabriele La Porta, scrittore e giornalista italiano (tra le sue pubblicazioni si ricordano "Il nolese di ghiaccio" edito Bompiani o il più recente "Dizionario dell'inconscio e della magia" pubblicato per l'editrice Sperling & Kupfer) che si innamora delle sue liriche musicali e della sua eccezionale ed originalissima voce "francese" (ascoltandolo comprenderete il perché di questo aggettivo). Attualmente Mario Salis ha pubblicato nove album caratterizzati dal richiamo alla dignità dell'essere umano, di chi con orrore è definito "diverso" per un motivo o per l'altro e da una multicolore produzione sul senso della vita e l'impegno reale nel sociale. Ci sarebbero talmente tante cose da dire su Mario Salis che probabilmente non basterebbe una pagina del blog e vi invito ad approfondire, ne vale la pena davvero. Potete trovare il resto delle sue informazioni biografiche cercandolo su fb.
Gloria Gaetano, napoletana d.o.c.g. (laureata in letteratura italiana, assistente di Salvatore Battaglia, filologo e italianista di fama internazionale; collabora con lui e pubblica sulla rivista "Filologia e Letteratura". Partecipa alla compilazione del Grande Dizionario della Lingua Italiana dell'UTET, fino alla morte di Battaglia. Tra le pubblicazioni: "Realismo e umorismo nella narrativa pirandelliana" in "Filologia e Letteratura" edito Liguori, "La parola come suggestione" tramite Zanichelli... Attualmente svolge un lavoro di editing e ha due blog) dice di Salis:
"Mario è un grande musicista che riesce a creare, attraverso rotture di ritmi e anafore, una magia compositiva che affascina gli ascoltatori, con la vasta gamma delle aperture armoniche, delle dissonanze, dei ritmi quasi ossessivi, che si esprimono anche nelle ruvidezze di voce...
Tutto avviene in una giostra di immagini, in brani da funambolo, che sembrano solo apparentemente nascere di colpo, ma in realtà poggiano sulla sua solida base di formazione e memoria di tutte le sperimentazioni e curiosità culturali che lo animano.
Non è mai citazione colta, ma lo spunto di un verso, che parte da un ricordo, da una sollecitazione immediata, per intessere la sua improvvisazione di parole antiche e nuove e di suoni che si prolungano nell’infinito spazio - temporale. [...]".
Prefazione di Fernando Arrabal al libro di poesie di Mario SALIS " OPERA MUNDI " ED. Ars multimedia 2009
n.b. Fernando Arrabal è un regista, drammaturgo e scrittore spagnolo. Considerato uno degli autori più importanti e completi del XX secolo, Arrabal è spesso visto come l'incarnazione dell'arte contemporanea; è infatti l'unico ad aver collaborato con tutte quelle che sono le tre icone dell'arte contemporanea: André Breton per il Surrealismo; Tristan Tzara per il Dadaismo e Andy Warhol per la Pop art. Le sue opere teatrali sono tra le più rappresentate al mondo. Si tratta di un teatro che porta spesso all'estremo le tematiche del realismo, dell'assurdità dell'esistenza, della patafisica e dell'impegno civile e politico.
“Mario Salis, che vibra in tutto il suo esssere per la musica, non poteva che evocare la passione e l’essenza stessa della poesia, talmente queste due arti sono legate insieme.
Lo stesso Orfeo attirava a lui le bestie selvaggie grazie al suono della sua lira.
Infine, bisogna sapersi abbandonare, lasciarsi andare « per abbracciare le parole, per toccare per un momento quello che pochi uomini percepiscono ».
La razza dei dominanti, dei vincitori, dei winners non capisce nulla.
La quinta essenza di questo mondo gli sfugge.
La poesia è un fulmine. Il poeta un ladro di fuoco.
Mario Salis lo sa meglio di chiunque altro, che aspira ad essere questo Prometeo.” Fernando Arrabal Teràn
- Mario... Mario Salis... sono onorata di aver incrociato il tuo cammino, mi ritengo davvero fortunata d'averti scoperto. Cominciamo... A cosa ti stai dedicando in questo momento...
?
"Preparo i concerti di settembre a Roma, dove suonero’ con Alessandro Russo. Alessandro lo conobbi a Radio Onda Rossa dove cantavo le mie prime canzoni; lui chiamo’ la radio e da lì è nata una grande amicizia. Qualche giorno dopo eravamo a Piazza Navona, lui con la sua chiatarra e il suo violino, e restavamo a volte sino alle cinque di mattina e ricordo che una volta suonammo un concerto per i piccioni. Eravamo due angeli pieni di note e in qualche modo già visionari. Oggi lui è un grandissimo virtuoso jazz swing e sarà meraviglioso cantarci nel quartiere dove ho passato la mia adolescenza, San Giovanni in Laterano."
- Sei un grande poeta... dammi la tua visione di "Parola" ...
"Cio’ che esce dalla tua bocca è il frutto del tuo travaglio interiore. La parola è sacra, una persona si riconosce da quello che scrive…poi l’uomo si realizza se tiene promessa a cio’ che ha espresso. Ho sempre coltivato "il senso" anche poetico della "parola".
Quali sono le tue ispirazioni più dirette, musicalmente e poeticamente?
"In primis la vita stessa, i dolori, le incomprensioni... questi sono i miei più accaniti "ispiratori". Mi sono sempre piaciuti quei poeti che ti permettono di "vederti dentro" e tra costoro, Thomas Dylan, in un certo modo, Boris Vian sopratutto per le sue visioni sociali, Woody Guthrie, Bob Dylan... Vivo a Metz dov' è nato Verlaine, a 100 km da dove è nato Arthur Rimbaud, Charleville Mezieres; musicalmente ho un amore spudorato per Leonard Cohen, Fabrizio De Andrè, Francesco De Gregori... Gli studi di musica detta classica e contemporanea mi hanno avvicinato a compositori come Stravinsky, Ravel, Puccini, Bela Bartok, grandissimo etnomusicologo, sino ad arrivare allo stimato Olivier Messiaen.
Come già detto la tua formazione musicale si ispira alla musica classica come anche alla contemporanea... Che musica ti piace ascoltare ora?
"Semplice, sono in un periodo dove tolgo invece di aggiungere… un semplice accordo di chitarra mi fa volare. Da un anno a questa parte ho scritto molte canzoni ed ho ascoltato poco….devo dire che ho ascoltato per trent' anni … ed ora ascolto il mio cuore. In verità sono un appassionato di world music ... ed ogni tanto mi scopro ad ascoltare la musica del mondo."
Ci sono dei musicisti italiani della scena attuale che ami particolarmente? e non parlo solo della "vecchia scuola" ma anche dei più giovani....
"Un gruppo che trovo particolarmente ispirato sono i REIN. Senza enfasi strutturano ballate che assomigliano a treni che scorrono nelle pianure dell’immaginazione fertile."
Chi è responsabile secondo te delle difficoltà che hanno gli artisti di emergere in Italia (musicisti, pittori, scrittori, poeti, tutti gli artisti insomma)?
"Quando in un campo si semina solo zizzania è difficile veder crescere fiori... eppure la natura si rivolta contro coloro che vorrebbero annientarla. Nel mondo artistico spesso si rincorre un facile successo e poi si incontra solo "delusione". L’artista non ha bisogno di un appoggio esterno per esprimersi. I frutti degli alberi per crescere hanno bisogno di poco... un po d’acqua e di tanto Sole. Penso che molti artisti sono delusi perchè si aspettano una riconoscenza, un qualcosa di palpabile per soddisfare il loro ego ... secondo me invece l’artista è già lui stesso un successo…chi è capace di emozionarsi ed emozionare ha già il successo... in verità il vero artista non ha bisogno della riconoscenza ... ne della fama...il vero artista ha solo bisogno di mezzi spirituali e materiali per espirmere la sua arte."
Qual'è la cosa più bella della vita per te... ?
"Essere di aiuto a chi passa un momentaccio."
Come nascono generalmente i tuoi versi? ovviamente sia nelle canzoni che nelle composizioni poetiche "extra musica" - che poi dire extra musica nemmeno va bene visto che anche la poesia è musica... anche su questo dimmi qualcosa... i suoni delle parole, il gusto delle parole....
"Nascono da uno spunto, per quanto concerne la musica a volte una semplice formula ritmica apre le sue porte all’autostrada da percorrerre e allora accendo il motore e mi incammino, anzi.. seguo il vento e la melodia porta con se il controcanto mentre i falegnami del cuore costruiscono un armonia solida, vera impalcatura su cui posare l’edificio di una canzone.
Per quanto riguarda il testo direi che è la stessa cosa: mi accorgo che ho diverse tematiche che mi attraggono... l’amore universale, le problematiche umane e sociali, gli abusi ottusi, le malformazioni di coloro che pretendono amministrare il divino, la semplicità dei puri di cuore… In fondo sono nel mio scrivere "banale" e molti trovano i miei testi semplici ed è vero... Un albero non si giudica dalle sue ramificazioni, ma dai frutti che è capace di dare sotto la luce del Sole…"
Cosa ti piace fare, oltre che scrivere e comporre i tuoi pezzi... ?
"Il multimediale di sicuro, l’interattività. Sta nascendo un nuovo linguaggio che permetterà di accellerare il pensiero e stanno arrivando nuove forme creative che integrano la parola, il gesto, l’immagine in un solo « corpus interattivo ». E' come scoprire i nuovi carillon dei tempi moderni; ho una profonda stima per i programmatori di programmi per computer; li reputo a volte geniali."
Musica, Vita, Amore, Gioia, Dolore, Poesia. Dimmi per te il significato di queste parole....
"Musica: arte invisibile che fa saltare le barriere e entra senza domandare permesso in ogni cuore.
Vita: successione di momenti spesso monotoni, ma che messi insieme possono illuminarla.
Amore: la sola cosa di cui non dovremmo parlare e lasciarlo lavorare in pace dentro di noi... L'amore parlato conta poco, diventa fuoco solo se si applica, se si vive, se si onora con umiltà ogni gesto e lo si fa con amore.
Gioia: fuoco d’artificio che esplode quando il sentimento sposa la ragione ed hai l’impressione che sei tu a guidare il tuo destino.
Dolore: il dolore è un passaggio obbligato, un tunnel che quando ci sei dentro sembra infinito; è un uccello che non ha più le ali eppure ci sono persone che nel dolore sanno dare il meglio di loro e far crescere il proprio animo...
Poesia : la poesia non esiste... quando pensi averla lei fugge. La poesia è una fiaba senza ne inizio ne fine, spesso la trovi alla frontiera dei mondi invisibili e raramente mostra il suo volto."
Mario ... GRAZIE ... di tutto ....
@Lara Aversano
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